STEVE McCURRY
Orizzonti lontani
A Parma dal 22 novembre
Per quei pochi che non conoscessero Steve McCurry diamo qualche cenno biografico: è nato nel 1950 in Pennsylvania, ha frequentato la High School Marple Newtown e si è poi iscritto alla Penn State University per studiare fotografia e cinema, ma poi ottenne una laurea in teatro nel 1974.
Dopo aver lavorato al Today's Post per due anni, partì per l'India come fotografo freelance. È stato proprio in India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita.
"Se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto".
La sua carriera è decollata quando, travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra Pakistan e Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell'invasione sovietica. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.
McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, in Libano, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Il lavoro di McCurry è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo; è membro della Magnum Photos dal 1986 ed innumerevoli e prestigiosi sono i premi che ha vinto in tutto il mondo.
Si concentra sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma è guidato da una curiosità innata e dal senso di meraviglia circa il mondo e tutti coloro che lo abitano, con una straordinaria capacità di attraversare i confini della lingua e della cultura per catturare storie di esperienza umana.
"La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l'anima più genuina, in cui l'esperienza s'imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell'essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità".
Steve McCurry non è soltanto uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, ma continua ad essere un punto di riferimento per un vastissimo pubblico, specialmente tra i giovani. Nelle sue immagini, molti riconoscono un modo unico di guardare il mondo e, in qualche modo, se stessi.
Dal 22 novembre 2025 al 12 aprile 2026, Steve McCurry sarà protagonista a Parma con una grande mostra allestita a Palazzo Pigorini, nei suggestivi spazi del primo e secondo piano.
Le fotografie non seguiranno un criterio cronologico o geografico, ma saranno accostate per affinità di soggetti, emozioni e atmosfere, cercando quei fili invisibili che legano persone e luoghi, anche lontanissimi tra loro. L’allestimento evocherà quel senso profondo di umanità che si respira in ogni scatto di McCurry.
In mostra non mancheranno le sue immagini più celebri, come l’indimenticabile ritratto della ragazza afghana, fotografie realizzate in oltre quarant’anni di carriera: scatti intensi dal Sud-Est asiatico, dalla Cina, dal Sud America e da molte altre parti del mondo. Ogni volto ritratto da McCurry è un concentrato di storie, emozioni, dolore, speranza, paura e bellezza.
Instancabile viaggiatore, McCurry ha fatto del movimento una filosofia di vita:
«Il solo fatto di viaggiare e conoscere culture diverse mi dà gioia e una carica inesauribile».
Mostra organizzata da ARTIKA, con il patrocinio del Comune di Parma. A cura di Biba Giacchetti con il Team Mostre di Orion57.
I biglietti possono essere acquistati direttamente in mostra o su www.midaticket.it
a cura di Stefano Superchi









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