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04 settembre 2025

Addio alla disegnatrice delle W.I.T.C.H. Anna Merli

 Addio ad Anna Merli

la disegnatrice delle W.I.T.C.H.


La disegnatrice e fumettista, nota per il suo tratto armonioso, era famosa soprattutto per il suo lavoro sulle streghette di Walt Disney Italia


Il suo tratto delicato, quasi fiabesco, con tratti di gotico era riconoscibile; atmosfere sospese e malinconiche accentuate dall’uso di pastelli e acquerelli.
Anna Merli ci lascia all’età di 51 anni, ci lascia il suo stile ispirato dai disegni disneyani realizzati per lei dalla madre e dagli “scarabocchi gotici” del padre. Era cresciuta in un ambiente influenzato dai fumetti, tra Schulz, Crepax, Altan, Bozzetto, Nidasio e gli autori e autrici di Topolino, emergendo presto nel panorama italiano per il suo tratto.

 


Nata a Cremona nel 1974, Anna Merli aveva frequentato l’istituto Europeo di Design con indirizzo Illustrazione e si era diplomata all’Accademia Disney di Milano.

Cominciò subito a lavorare con Walt Disney Italia creando soprattutto, ma non solo, le tavole per W.I.T.C.H., il fumetto creato da Elisabetta Gnone, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa nel 2001 e dedicata alle celebri streghe adolescenti che salvano il mondo.

 


Un “miracolo” editoriale del fumetto, W.I.T.C.H. è rimasto negli annali delle produzioni italiane più amate, con 200mila copie vendute al mese a un anno dal debutto (e oltre 20 milioni di copie all’anno nel mondo nel 2004).

 


Nelle sue tavole Anna Merli si distinse per la grande attenzione alla raffigurazione del corpo femminile, come sottolineò lei stessa in una delle sue ultime interviste, a MondoJapan:

“ho sempre amato disegnare le figure femminili nelle quali mi identifico, ho studiato sempre molto attentamente l’anatomia, non potevo e non posso sopportare disegni che tradiscano una mancanza di conoscenza“.

Collaborò anche con il Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, realizzando copertine per la rivista Schizzo e fumetti come La strega (dall’omonimo racconto di Mario Lodi) e la trilogia ottocentesca Rose. Nel 2012 illustrò il primo volume di End, progetto di Barbara Canepa pubblicato originariamente in Francia per poi sbarcare in Italia con BAO Publishing. Negli ultimi anni aveva realizzato anche illustrazioni erotiche, pubblicate sui propri canali e riviste come Blue.


 
I ricordi di Anna Merli

A ricordare la fumettista e disegnatrice è prima di tutto il Centro Fumetto Andrea Pazienza:

“Siamo tutti profondamente addolorati per la scomparsa della nostra Anna Merli. Non è stata solo una nostra concittadina ma una straordinaria collaboratrice e amica che abbiamo avuto l’onore e il piacere di valorizzare all’inizio della sua carriera e di coinvolgere in tanti progetti e iniziative. Per il fumetto italiano Anna è stata una grande professionista di livello internazionale e proviamo tanto rammarico pensando che il suo talento non potrà più esprimersi. Abbiamo improvvisato uno scaffale all’ingresso del Cfapaz con alcune delle sue pubblicazioni. Ma intendiamo ricordarla adeguatamente. Un abbraccio alla sua famiglia e a chi l’ha stimata e voluto bene”.

 



Si è unita anche BAO Publishing al ricordo dell’artista:

Anna Merli non c’è più. Quando BAO era giovane, lei è stata gentile con noi, come lo era in generale con tutti. Ci ha lasciato sfiorare il suo lavoro e portarlo ai lettori, e per questo privilegio le saremo sempre grati, ma era il suo sorriso quando condividevamo un evento, una fiera, a farci sentire fortunati: aveva una serenità innata che trasmetteva a chiunque le stesse vicino. Avremo cura del tuo ricordo, Anna, perché averti conosciuta ci ha resi migliori”.

Anche la fumettista e sceneggiatrice Teresa Radice, sul profilo di La Casa Senza Nord, ha espresso la sua mancanza:

“Ciao Anna, ti ricordo dolce e riservata. Creavi mondi bellissimi con sensibilità e delicatezza. Sei stata tu a dare vita alla mia primissima storia di W.I.T.C.H.: ne ero rimasta incantata. Chissà quanti altri lettori hai incantato coi tuoi disegni… molti, magari, nemmeno immaginavano che dietro ci fosse il tuo talento. Grazie per tanta meraviglia, Anna preziosa. Ora t’immagino tra le fate“.


A cura di Stefano Superchi


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