"Il suono della bassa", una dichiarazione d’amore per il territorio
È finalmente uscita la compilation “Il suono della Bassa”, sia in formato “tangibile”, sotto forma di CD, che sulle piattaforme digitali.
L’iniziativa, nata anche grazie ad una campagna di crowdfunding, sottolinea il valore della partecipazione collettiva e dell’autoproduzione come risposta alla marginalizzazione degli artisti indipendenti.
Il CD è stato distribuito il 12 Ottobre a chi aveva contribuito al crowdfunding durante un release party al MadOne di Casalmaggiore, dove il disco è stato presentato insieme a qualcuno degli artisti che si sono esibiti in uno showcase acustico, accorciando ulteriormente le distanze tra chi crea e chi ascolta.
Pubblicato dall’etichetta Risorgiva Dischi, rappresenta molto più di una semplice compilation: è una dichiarazione d’amore per il territorio della Bassa Padana e un manifesto della sua diversità sonora. Il progetto nasce dall’esigenza di unire le diverse voci musicali locali non lasciando che fossero episodi isolati, dando così forma a uno spazio collettivo dove artiste e artisti hanno potuto incontrarsi e raccontarsi attraverso la musica.
Risorgiva Dischi, giovane etichetta indipendente nata nel 2023, si è fatta carico di dare visibilità alle esperienze artistiche nate lungo il fiume Po, valorizzando il patrimonio artistico di un’area spesso trascurata dal mainstream. L’album si fa così portavoce di sonorità locali, combinando stili narrativi differenti, dal pop alla psichedelia passando per il cantautorato, a testimonianza di una creatività sorprendentemente fertile e non omologata.
Tracce autentiche, ancorate ai paesaggi sonori del territorio che restituiscono un’immagine realistica ma poetica del territorio.
“Il suono della Bassa” fa emergere l’energia creativa di questo territorio, la convivenza di stili, generazioni e storie diverse. Una selezione musicale autentica, capace di parlare a tutti, un progetto da ascoltare con attenzione, lasciandosi trasportare nel flusso sonoro della Bassa, senza aspettarsi musica banale, ma pronti a cogliere la profondità di una scena indie radicata, policroma e autentica, capace di far convivere linguaggi alternativi e di farsi portavoce della vitalità artistica locale, sempre aperta alle contaminazioni.
La compilation si apre con la cantautrice Margherita Zerbini, originaria di Guastalla, raffinata performer in bilico tra soul e jazz, con il brano “Quando non dormirai”, che in certi passaggi mi ricorda le atmosfere di Cristina Donà.
Musica e testo di Margherita Zerbini
Margherita Zerbini - voce, chitarra
Matteo Salzano - pianoforte, voce
Davide Salzano - basso
Angelica Alfieri - voce
La seconda traccia (“Giganti”) è dei Koomari, gruppo funky-rock psichedelico casalasco di cui abbiamo già parlato in passato e che ormai non ha bisogno di presentazioni.
Musica di Koomari
Testo di Michele Veneziano
Tommaso Frassanito - batteria
Leonardo Visioli - voce
Gabriele Busi - percussioni
Marco Goi - basso
Luca Bernardi - piano elettrico, sintetizzatore
Michele Veneziano - chitarra, voce
Giuseppe Anversa - chitarra
Il disco prosegue con altre due "vecchie conoscenze" della scena locale, il chitarrista Leonardo Visioli e São Miguel, che si sono uniti per il pezzo “Graffiti”.
Musica di Leonardo Visioli
Testo di Leonardo Visioli e Michele Veneziano
Leonardo Visioli - voce, chitarra elettrica
Michele Veneziano - chitarra classica, voce
Filippo Spalletta - basso
Carlo Tuci - batteria
Il quarto pezzo della compilation è “Nemici”, dei mantovani F.lli Giordano, con il loro sound minimalista e coinvolgente, che (almeno in questo pezzo) mi sembra riecheggiare alcuni pezzi dei primi "Tre allegri ragazzi morti".
Musica di f.lli giordano
Giulio Grossi - chitarra elettrica
Michele Bolzani - batteria, tromba
Cristan Bertazzoni - basso
Andrea Alegretti - basso
Musica di Matteo Salzano
Testo di Angelica Alfieri
Angelica Alfieri - voce
Matteo Salzano - chitarra acustica, organo elettrico, voce
Davide Salzano - basso
Giuseppe Anversa - chitarra elettrica
Alessandro Bucci - sassofono
Si alzano i giri con il pezzo successivo, “Rye”, di Mathys (aka Mattia Foina) dove le chitarre danno consistenza ad un rock cantautorale ad ampio spettro che, personalmente, mi richiama in testa il sound dei reggiani "Rufus Party".
Musica e testo di Mattia Foina
Mattia Foina - voce, chitarra elettrica
Mirco Boldrini - basso
Tommaso Frassanito - batteria
Luca Bernardi - pianoforte, sintetizzatore
Musica di Michele Consolini
Michele Consolini - sintetizzatori, drum machine, clarinetto, marimba, field recording







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