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28 ottobre 2025

“Record…i” in musica. Episodio#02. Adolescenza supernova

 Record…i” in musica

Episodio#02

“…Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te». Adolescenza supernova

 


Non è un ricordo particolare, più un periodo. Non è un singolo episodio, semmai un susseguirsi degli stessi, che han forgiato delle corde interiori vigili. Ogni tanto, qualcosa che hai intorno, le tocca, le pizzica, le fa vibrare. È una di quelle giornate, uno di quei momenti. E allora f*nculo, lasciamo che vibri.

Autunno, quel tepore caldo del primo pomeriggio, quel sole che sembra ma non è. Perché non è primavera spumeggiante con quel frizzare di verde aspettativa, è autunno con le sue tinte vermiglie, tutto sbadiglia e si stiracchia, sta per stendersi sul suo cuscino.
Quegli attimi dove sprofondi nel tuo giaciglio, ti accoccoli e ti distendi, ti abbracci, quasi.

“Before you slip into unconsciousness
I'd like to have another kiss
Another flashing chance at bliss
Another kiss, another kiss”

 


I Doors…la mia ossessione adolescenziale. So esattamente dove mi porterà questo flusso. Quel languore lì, quello dai 16 ai 18. Quella coccola della memoria che ogni tanto tutti si concedono.

 


 

Disco di debutto omonimo (1967) che mi ha stregato. Ascoltato, studiato, frustato fino alla nausea. Con l’energia e l’ostinazione di quegli anni lì, finché non ti esce dalle orecchie. ”The Chrystal Ship” è proprio quel tepore del quale parlavamo, la voce giovanile di Morrison è morbida e calda, la sensuale altalena di un fiume sul quale si galleggia, dove porta chissenefrega.


Sono gli anni non del buon Pezzali, bensì del “qui e adesso”.
Ogni passione, la più insana, esplode senza analisi, senza conseguenze (almeno nell’immediato). Uno o più chiodi fissi, stampati nella testa, sono le uniche cose che importano davvero.


“Heavenly wine and roses
Seem to whisper to her when he smiles
Heavenly wine and roses
Seem to whisper to her, hey, when she smiles
La la la la, la la laaa…”

 





A palla nelle orecchie, mentre la bici corre sull’argine, verso una meta fisica ma soprattutto emotiva, è cibo per l’anima affamata. “Sweet Jane” da “Loaded” (1970), un Lou Reed un po’ castrato nella poetica che se ne va dai Velvet Underground lasciando anche questo pezzo, per mia fortuna.

Sento, come non ho mai sentito prima. È talmente forte che da spinta ma anche vertigine. Da un potere enorme, tanto da far paura, “sbragàr li muntagni”

“Ti cherzo donare su
sambene
ses sa vida mea”



 
Nelle classifiche del 2007 entra “de botto” questa canzone stupenda, pop bilingue di ottima fattura e splendida collaborazione di Ramazzotti e Tazenda nella nuova formazione e quasi ad omaggiare il compianto Andrea Parodi. Su da bravi, c’è anche posto per del pop fatto bene nella vita, non chiudiamo le orecchie.

E sempre stando sul pop, ecco anche il buon Tiziano.

“Ora dipenderò sempre dalla tua allegria
Che dipenderà sempre solo dalla mia
Che parlerà di te e parlerà di te”



 
C’e una ragione più che ottima se questo sentire appartiene a quell’età lì, molto valida.
Sono passioni che bruciano le giungle ma consumano tutto. Da grandi, in genere, si impara a governarle un po’, si impara che a volte cose così sono tanto forti perché nascondono altro, hanno motori propulsivi insani. Ma quella roba lì, quando ci sei dentro… puoi solo abbandonarti.
E Tiziano al top della forma artistica, con “E fuori è buio” sembra proprio dar voce a quel tormento lì.

Un viale dei ricordi un po’ tortuoso, uno dei più difficili da raccontare. D’altronde, prima o poi ogni autostrada deve passare per una galleria.


 Gaia Beranti


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