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18 febbraio 2025

Mario Benvenuti e l'arte della fotografia: tra camera oscura e nuove tecnologie


 Mario Benvenuti e l'arte della fotografia: un talento tra camera oscura e nuove tecnologie

 


 Attratto dalla magia della macchina fotografica fin da bambino, quella di Mario Benvenuti per la fotografia è passione pura, oltre che talento, non certo semplice hobby.
 



Ricevuta a sette anni la sua prima macchina fotografica, una Kodak, ne rimane conquistato. Ovviamente, come accade a quell’età, fu vissuta come un gioco, tutto era fotografabile, il rullino durava pochissimo e c’era quella splendida emozione data dall’attesa e dal momento in cui andava a ritirarle dal fotografo e, togliendole dalla busta, se le guardava ancora prima di uscire dal negozio.
 



Allora servivano alcuni giorni prima che venissero sviluppate e questo rendeva il momento elettrizzante. Impara presto Mario a capire e ad usare i meccanismi della scatola magica monoculare ma l’adolescenza, con le sue priorità, mette in standby la passione per qualche anno e gli scatti diventano sporadici, in occasioni di vacanze e feste con gli amici.

 


 

La passione riesplode, questa volta in maniera violenta, dopo i vent’anni, in special modo alla nascita della figlia Debora. La smania di fotografare e di immortalare le fasi della sua crescita rende necessaria una attrezzatura adeguata: compera una Reflex Nikon, brand a cui rimarrà fedele fino all’arrivo del digitale, corredata di obiettivi, cavalletto, borsa e tutto il necessario.

 



 

Foto dopo foto, il range dei soggetti si allarga ed oltre alla figlia gli scatti catturano anche paesaggi.
 



Famosissime a tal proposito le foto al grande fiume ritratto nelle quattro stagioni, il ritratto ambientato, lavoro visionabile anche nel libro “Arti e Mestieri” pubblicato nel 1999, e soprattutto la fotografia di strada che ancora oggi è l’ambientazione che predilige, di cui riesce a fermare momenti unici; grazie a questo tema nel 2013 vince il primo premio al concorso indetto dal Sole 24 Ore e la foto premiata entra nella Top Selection di Street Photography in the World, certo cosa non da poco.
 


Come ogni talentuoso, per costruire la propria identità artistica e riconoscersi in uno stile proprio, ha sperimentato varie tecniche: dapprima il colore, poi la diapositiva, che lo ha impegnato per alcuni anni, approdando infine al bianco e nero con sviluppo e stampa home made in camera oscura. È qui che la pulsione artistica di Mario trova la sua ragione, la sua pienezza, il suo spazio, non si contano le ore passate nella camera oscura dove il tempo scorreva senza essere quantificabile.
 


 

Ma come tutte le cose l’era dello sviluppo del rullino, del negativo, della stampa su carta finisce e Il passaggio al digitale non è facile per Mario, ormai così in simbiosi con sua la camera oscura, un angolo intimo che gli manca ancora molto.

 



Il digitale ha cambiato la fotografia sotterrando tutte le tecniche e i percorsi precedenti di questa straordinaria forma d’arte, ma la rinuncia a fotografare per lui non era nemmeno da considerare.
 

 



Anche se a fatica, si adegua e si immerge nel mondo digitale: passa da Nikon a Fuji, si dota del corredo informatico necessario e soprattutto di una stampante perché, ok lo scatto con macchina digitale, ma la fotografia per lui rimane quella stampata su carta e al colore continua a prediligere il bianco e nero.
 

 



Per lui fotografare è un modo di vivere, tanto è vero che ha fatto sue le parole del grande fotografo americano Ansel Adams: “non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato”.
 


Ci si potrebbe chiedere come mai di questa passione, corredata da un talento naturale, non ne abbia mai fatto una professione. La risposta credo sia semplice: le foto di Mario Benvenuti sono davvero stupende, sono opera dell’anima di un artista, non di un semplice appassionato.
 


 

E sappiamo bene che l’artista vero produce su istinto, segue l’ispirazione, non calcola e fatica parecchio a costringere il suo talento dentro a recinzioni e regole commerciali e soprattutto non sa eseguire a comando. 


Giovanna Anversa




Mario Benvenuti






1 commento:

  1. Ammutolito da tanto talento 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏

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