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01 ottobre 2024

Antonella Pizzamiglio & Marcello Mastroianni. Una sovrumana normalità.

 Antonella Pizzamiglio

& Marcello Mastroianni.

Una sovrumana normalità.

 

 

 In questi giorni ricorre il centenario della nascita di Marcello Mastroianni, un gigante del cinema italiano. Un amico, quasi una figura paterna per la fotografa casalese Antonella Pizzamiglio, che ebbe il privilegio di essere fotografa di scena in un suo film. 
Officina Coolturale ha il privilegio, a sua volta,  di poter pubblicare alcune di queste foto, gentilmente concesse da Antonella.

Stefano Superchi

 


Correva l'anno 1990, il film in questione era "Verso Sera" sotto la regia di Francesca Archibugi. Per Antonella Pizzamiglio era il quarto  o il quinto film come fotografa di scena. Ebbe la fortuna di essere ingaggiata per lavorare con Francesca Archibugi in quel film il cui attore protagonista era niente pò pò di meno che Marcello Mastroianni e con lui Giorgio Tirabassi, Lara Pranzoni, Paolo Panelli e non solo. Il film venne girato quasi tutto a Roma e in Toscana. Un po' paura di non essere all'altezza di lavorare con un gigante del cinema italiano come Marcello Mastroianni c'era, ma sappiamo bene quanto di professionale e di artistico Antonella sa tirare fuori.


Marcello si mostrò subito accogliente, gentile e paterno e lo era con tutti. Grazie alle opportunità che lavoro e talento le hanno dato, Antonella scopre che nel cinema si diventa presto una famiglia: lo stare a stretto contatto per tante ore consecutive favorisce un'inevitabile legame e capita, durante le riprese, di lavorare e passare con attori e staff anche diciotto ore al giorno. Ognuno ha un ruolo Importante anche fuori dalla scena e dalla regia: addetti a luci, attrezzi, suoni, costumi, scenografia, trucco, parrucco, per dirne alcuni, servono tutti in egual misura affinché la macchina funzioni. Sul set di "Verso Sera" ad Antonella ovviamente toccò la fotografia  di scena, un ruolo determinante in epoca in cui ancora non c'era il digitale. Doveva scattare e documentare ogni "Ciak, azione" e raccontare il film attraverso la fotografia.

 


La pellicola, l'obiettivo, la distanza, le posizioni erano gli stessi della macchina da presa. Il compito era fare un servizio che raccontasse il film, aiutare la memoria, in modo che non ci fossero discrepanze tra una scena e l'altra e infine supportare marketing e pubblicità su riviste specializzate come Ciak. Un ruolo che non dà spazio agli errori, che vuole il fotografo presente in ogni scena e allo stesso tempo invisibile perché il fotografo sul set deve documentare tutto ma non si deve né vedere né sentire.

 


Antonella parla di Marcello come di un amico che, durante le lunghe pause dei cambi di luci e di scena, parlava con lei raccontandole di quando girava non in presa diretta, di quando veniva doppiato, dell'incontro con Federico Fellini e l'importanza di catturare in uno scatto, tutte le emozioni che il personaggio deve esprimere e trasmettere. Un maestro speciale per la giovanissima Antonella, quasi un padre. Le firmò e dedicò la foto che venne usata per la locandina: "ad Antonella buona, brava e simpatica con affettuosa amicizia Marcello Mastroianni" foto che ovviamente ancora conserva.

 


Il weekend Antonella rientrava a casa e ripartiva il lunedì con salame e parmigiano reggiano, frutti di casa nostra che tutto lo staff adorava, per dare gusto alle pause.  "Il giorno che Marcello morì io mi trovavo in autostrada al rientro da Bologna e alla radio diedero la notizia che Mastroianni era morto, ricordo che mi si gelò il sangue. La notte lo sognai con indosso un grande cappotto bianco e da allora ė un sogno ricorrente. Ricordo che giocai i suoi numeri al lotto, cosa che non avevo mai fatto, scelsi la ruota di Venezia perché mio padre si era sposato lì, ma i numeri uscirono sulla ruota di Milano"


Ci sono momenti di vita che restano nelle pieghe del cuore... immortali.

Giovanna Anversa

 

 

 

 



 








 



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