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30 settembre 2024

EM – La Storia di Elsa Morante

 EM – La Storia di

Elsa Morante

 

Elsa Morante è stata una delle scrittrici più importanti del novecento, non solo italiano. Un club norvegese ha inserito un suo romanzo  (“La Storia”) fra i 100 libri più importanti di sempre. È stata la prima donna a vincere il Premio Strega, nel 1957, con “L’Isola di Arturo”.
 


Elsa nasce a Roma nel 1912, prendendo il cognome Morante, che non era di suo padre ma del marito della madre. Lei e i suoi fratelli erano però figli naturali di un altro uomo, cosa che sapranno solo dopo qualche tempo. Comincia giovanissima a scrivere, pubblicando poesie e racconti per ragazzi. Prima di raccoglierli nel 1941 in un volume, uscirono su alcuni periodici, fra i quali il “Corriere dei Piccoli” e il settimanale “Oggi”, allora diretto da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti.
 


Nel 1936 conosce Alberto Moravia, che diventa suo marito nel 1941. Nonostante le leggi razziali del fascismo (erano Ebrei) riuscirono per lungo tempo a svolgere una vita quasi normale, non avendo impieghi pubblici o incarichi accademici. Ma nel 1943 sono costretti a fuggire, dato che Roma è infestata da fascisti repubblichini e nazisti, intenti in rastrellamenti e deportazioni nei campi di concentramento. Fuggono in treno verso Napoli ma scendono a Fondi, dove si fermano. Quei luoghi diverranno l’ambientazione del romanzo “La ciociara” di Moravia, e lì Elsa Morante comincia la scrittura di “Menzogna e sortilegio”.


Al tempo stesso Elsa si dedica alla traduzione di libri americani, cosa che farà la fortuna di entrambi, visto che in questo modo si spalanca nel dopoguerra la strada per la traduzione dei loro libri in inglese, per il mercato americano e poi europeo. Nel frattempo si avvicina al cinema e scrive con Franco Zeffirelli i testi di film che però non saranno mai realizzati. Eppure sono di Morante le parole di una ballata (musicata da Nino Rota) in un film dello stesso Zeffirelli, mentre sarà spesso al fianco del regista Pier Paolo Pasolini, apparendo fuggevolmente nelle sue pellicole.

 


Il matrimonio con Moravia si logora presto, anche se i due dopo la separazione non divorziano. La vita sentimentale di Elsa è tormentata e la ferita più lacerante sarà la morte del pittore newyorchese Bill Morrow, cui si era legata. Da quel dolore nascono “Il mondo salvato dai ragazzini” (1968) e “La Storia” (1974), la sua opera più importante. Un libro nel quale ricompaiono i temi della sua produzione romanzesca, il vedere il mondo con gli occhi di un bambino, Useppe, il suo assistere agli orrori della guerra e il ripetere che non potevano che essere uno scherzo. In quelle pagine torna ad affacciarsi la sua esperienza di giovane donna ebrea in una guerra senza confini e senza civiltà, che grida al mondo la pazzia della storia. Un romanzo che prende vita da altri progetti narrativi che la scrittrice non era riuscita a completare.

Il suo ultimo libro sarà “Aracoeli”, pubblicato nel 1982. La rottura del femore l’aveva costretta a letto e la sua voglia di vivere andava esaurendosi. Tentò il suicidio, ma fu salvata in extremis. Suicida era stato il suo padre naturale, l’uomo che sua madre aveva amato. Poi il suo cuore cedette, per un infarto. 

Il cuore di una donna che aveva dato molto alla letteratura.
Elsa Morante morì nel 1985, nella Roma in cui aveva vissuto.

a cura di Stefano Superchi



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