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09 settembre 2024

Come i cavoli a Venezia. Alessandro Zaffanella, Valter Cavalli e i Genitori Instabili

Come i cavoli a Venezia.

Alessandro Zaffanella, Valter Cavalli e i Genitori Instabili



La spinta iniziale, come spesso accade tra i componenti della Compagnia dei Genitori Instabili, anche questa volta è partita dalla testa vulcanica di Valter Cavalli, da sempre pozzo di idee che vuole vedere realizzate nel momento in cui le pensa. Sensibile al mondo dell'agricoltura, in quanto dedito da anni, assieme al figlio, alla coltura di prodotti biologici, ha voluto portare in un corto l'importanza di coltivazioni sane e biologiche nel rispetto dell'ambiente.


 

La sinossi unita al talento creativo di Alessandro Zaffanella e della moglie Bruna Bazzan, e a quello interpretativo dei Genitori Instabili, ha sortito un piccolo capolavoro, CAVOLO che viene inviato al concorso indetto da FEDIC (Federazione italiana dei Cineclub) a cui i Genitori Instabili sono iscritti. Qui, selezionato tra i migliori, approda ad altri festival, che si terranno a breve, tra cui "SediciCorto" a Forlì e "Ningbo" in Cina. Poiché Fedic all'interno del Festival del Cinema di Venezia ha un suo spazio in cui proietta i migliori corti dell'anno, "Cavolo" ha vissuto anche questa emozione e con esso sceneggiatori, regista e protagonisti.



 

Un' emozione unica per i nostri cineasti durante la quale han potuto rilasciare anche l'intervista sulle intenzioni dell'opera. "Cavolo" vuole esprimere l'importanza di ripristinare e conservare nelle coltivazioni la genuinità di un tempo, di continuare a fornire la varietà di prodotti che la nostra terra, se trattata bene, sa donare.






Una ragazzina (Margherita Zaffanella), ignara e che vive in un mondo in cui ormai vige la monocoltura, trova per caso un cavolo, verdura per lei aliena che fotografa e posta sui social. Si scopre così che un gruppo di agricoltori sta coltivando di nascosto ogni genere di prelibatezza opponendosi a un sistema ormai uniformato e omologato. Gli scienziati di quella assurda modernità, terrorizzati dalla possibilità di un ritorno al passato che loro vivono come regressione, decidono di distruggere i campi nascosti; l'esplosione però, grazie all'intervento della ragazza e della talpa che faceva da spia a favore dei produttori biologici, spara frutti e verdure davanti agli scienziati stupefatti che non possono fare a meno di gustarne con massimo godimento il sapore.

 


La chiusura, che qui non sveliamo, ristabilisce l'ordine delle cose nella maniera originale, ironica e d'effetto che da sempre li contraddistingue. Un elemento non meno importante è il gioco della contaminazione che si trova in questo corto: uno contenutistico che vede prodotti e mondi diversi influenzarsi e mischiarsi e uno stilistico passando da un inizio quasi fantascientifico che poi diventa musical e infine d'azione. Talenti di casa che han portato e porteranno Casalmaggiore in contesti culturali d'importanza internazionale.

Giovanna Anversa

 

il film integrale


 

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