Palestina Animada, rassegna di cinema di animazione al Primavera di Casalmaggiore
Venerdì 19 settembre, dalle 18:30, sarà presentata al Centro Sociale Primavera di Casalmaggiore (Via Formis 14) la rassegna di cinema di animazione Palestinese ed Internazionale “Palestina Animada”.
Palestina Animada è un progetto di videoanimazione che raccoglie i cortometraggi di registi e artiste internazionali e palestinesi, provenienti da Gaza, dalla Cisgiordania e dalla diaspora, una costellazione di narrazioni per restituire, attraverso animazioni sperimentali e testimonianze poetiche, la complessità della vita sotto l’occupazione e il conflitto, sfuggendo alla rappresentazione pietistica per dare spazio a storie, memorie e relazioni.
«Vogliamo presentare i nostri film a un pubblico internazionale come un antidoto emotivo e artistico contro la morte e la distruzione dirette contro il popolo palestinese. Di fronte al genocidio continuo contro il popolo palestinese, abbiamo sentito la necessità di unirci per sostenerci reciprocamente come comunità artistica, creando legami più forti tra di noi e contribuendo a portare i nostri film a un pubblico più ampio: raccontando storie sulla Palestina. L’obiettivo del nostro gruppo è mostrare diverse espressioni dell’arte animata fatta in Palestina e sulla Palestina».
Di seguito riassumiamo una esposizione sintetica delle opere della rassegna
________________________________
Haneen Koraz con Nour A-Jawad, Shorooq Darwish
Un giorno nella tenda, (workshop)
A day in the tent (3 min) - 2023
Realizzato da 19 bambini sfollati della città di Gaza. Il film è stato realizzato in 8 giorni. I bambini hanno scelto questa storia perché si basa sulla loro realtà e sulle difficoltà che affrontano nelle tende, in particolare le sfide legate all’ottenimento di acqua pulita per bere, lavarsi, pulire e lavare i piatti. La storia evidenzia anche le difficoltà dei bambini nel fare la fila per usare il bagno, condiviso con tutte le tende vicine. C’è sempre una lunga coda, quindi i bambini devono svegliarsi molto presto per essere i primi.
Hanno anche raccontato la difficoltà di procurarsi il pane, dato che tutti i forni di Gaza hanno smesso di funzionare a causa della mancanza di carburante. Di conseguenza, le donne hanno iniziato a fare il pane sul fuoco all’aperto. Il film mostra come il padre si sforzi di comprare del cibo, riuscendo però a trovare solo un pollo. C’è anche un tocco comico – il ruolo della madre viene rappresentato in modo divertente, mentre assume il ruolo di “manager” della tenda, assegnando compiti a tutti i membri della famiglia.
La nonna ci ha sfinite, (workshop)
Grandmother wore us out (4:09) - 2024
Le 14 ragazze di Deir el-Balah hanno scritto la storia, creato lo storyboard, disegnato tutti i personaggi, animato e diretto il film. Infine, hanno registrato i suoni e le voci.
La storia racconta di una famiglia che vive in una delle aule scolastiche di una scuola dell’UNRWA che ospita persone sfollate. La famiglia è composta da un padre, tre figli, un’unica figlia, la madre e la suocera – LA NONNA. Ai bambini viene chiesto di raccogliere acqua per tutto il giorno per riempire il grande barile nella loro aula. Alla fine della giornata, il barile è pieno e loro sono esausti. Ma all’improvviso compare la nonna, bellissima e pulita: ha usato tutta l’acqua per farsi la doccia e lavare i suoi vestiti, e loro devono ricominciare tutto da capo – aaargh!
Ahmad Saleh (Amman, Jordan)
Casa
House (3:49) - 2012
Una famiglia ha vissuto per generazioni in una casa spaziosa, bella e generosa. La generosità della casa è diventata parte della loro cultura, e ospiti dopo ospiti sono sempre stati accolti per godere di un soggiorno piacevole. Finché un giorno è arrivato un ospite con un piano diverso.
I miei occhi
Ayny (11 min) – 2016
Notte
Night (16 min.) - 2021
La polvere della guerra tiene gli occhi svegli. La notte porta pace e sonno a tutti gli abitanti della città distrutta. Solo gli occhi della madre del bambino scomparso restano vigili. La notte deve ingannarla e farla addormentare, per salvare la sua anima.
Jana Kattan (based in UK)
Checkpoint (5:46) - 2021
Un cortometraggio d’animazione che racconta il percorso di una donna alla ricerca della forza interiore attraverso la propria cultura e il proprio patrimonio, dopo la perdita del suo paradiso amato. Con la distruzione di un albero amato, emerge un legame profondo e indistruttibile, illustrato attraverso i motivi degli ulivi e del ricamo tatreez, in questo film toccante sull’unità tra un popolo e la sua terra.
Ma a Gaza, dove il mare è chiuso ai suoi sogni, è apparso il Collezionista di Sogni, che raccoglieva le conchiglie contenenti i desideri. Appendendo la speranza nascosta alle pareti della sua stanza, le trasformava in quadri.
Amal Al Nakhala (Gaza)
Senza limiti
Limitless (4:38) - 2024
Un simbolismo duro che cattura le complessità della verità a Gaza, dove nulla è lineare o facilmente definibile.
Msallam Hdaib (Palestina, Russia)
Senza corpo
Nobody (6:45 min) 2025
Una visualizzazione cruda del restringimento e della frammentazione della terra palestinese, che cattura l’impatto duraturo delle politiche israeliane.
Zio, dammi una sigaretta è un cortometraggio d'animazione in stop-motion ispirato alla storia di Walid Daqqa, che ha resistito per 27 anni nelle prigioni dell’occupazione israeliana. Il film racconta un momento cruciale della sua vita: l’incontro con un bambino di non più di 12 anni che gli fa una richiesta insolita – una sigaretta. Di fronte a un momento di esitazione, la narrazione prende una piega coinvolgente, mostrando la complessità della vita dietro le sbarre.
Il film esplora come la compassione, la solidarietà e l’identità culturale resistano alle difficoltà. Una canzone popolare tradizionale palestinese rafforza il messaggio: l’unità e i valori condivisi sono una forma di resistenza, e l’umanità sopravvive quando è l’amore a guidare il cammino.


.png)



Nessun commento:
Posta un commento