“Record…i” in musica
Episodio#01
Saluti dalla “Casa al Mare”
Si parte. Anche quest’anno, carica a bomba.
È il mio secondo anno, il primo di scuola media è finito, nessuno della mia classe viene in colonia. Poco male, una vaga incertezza su chi avrò in camera. Ma stavolta, non è la solita tragedia di ragazzina solitaria. Qualcosa è cambiato? o forse non cambierà un c*zzo neanche stavolta? No, forse è solo un presagio di minor sventura.
Numero 6 ricamato su tutto,
disfo la valigia e via. Stanza 11, da quattro, primo piano. Un po’ da sfigati, ma almeno niente educatore in camera.
Primo giorno, la prima sveglia di tante sveglie.
“If everybody had an ocean (ooh)
Across the U.S.A. (ooh)
Then everybody'd be surfin' (ooh)
Like Californ-i-a (ooh)”
Ha qualcosa di bellissimo, scoprirò solo da grande cosa. Intanto me la godo e “Surfin’ USA” dei Beach Boys mi si incide nel cervello. Senza sapere cosa sia perché nel Giugno 2001 mica c’è Shazam.
Non c’è neanche YouTube. I cellulari ci sono ma chi se li caga, sono ancora dei sassi a sportella e neanche tutti li hanno. Si va in cabina a piano terra per chiamare casa, con le schede che poi rimpolperanno la mia collezione quando tornerò.
Però c’è il mio canale preferito, MTV.
E passano “Starlight” dei Supermen Lovers in salone dove ti ridanno le mutande lavate. “Seeeeiiiii”, sì sono io, arrivo.
C’è “Tutto Musica” in valigia, la mia rivista preferita con le recensioni dei dischi. Si ok, c’è anche “Cioè”, perché vabbè che sono una disadattata di quasi dodici anni dai gusti strani, ma almeno le basi di normalità le ho anche io, su.
C’è la serata fuori, stavolta sembra in un locale. L’hype è a mille, per tutti di allora è una discoteca in riva al mare, per tutti noi che ricordiamo è un imbarazzante disco pub che ha trovato come arrotondare di martedì sera con sessantordici pisciotti al sole (accompagnati, figuriamoci) mettendo in stereo Hit Mania Dance Champions 2001 e ciao, senza sforzo. Se la ascolto adesso mi scappa ancora da ridere.
Ah per questa serata, canotta della Onyx, l’unica vagamente interessante che ho trovato in valigia. Ho rimediato pure un paio di pantaloni della tuta a zampa da non so chi, di meglio non potevo fare. Bonbons Malizia per il trucco (bleah) e via andare.
Perché il cattivo gusto nel vestire va coltivato subito.
Non sapevo ancora che la dance di quegli anni avrebbe continuato a girare anche vent’anni dopo. Tagliata, tritata, citata e rigirata, puvrìna, ma è ancora qui che gira. E tutte le volte, un sorriso lo strappa adesso che spingi un passeggino.
“'Cause I'm not that kinda girl
And it's not my kinda world
No it's not for me
Not where I want to be”
Anastacia, la bianca da voce nera, la regina che ho visto al Festivalbar, finita anche lei nel disco. Che voce, che Groove.
Nella sua semplicità, la serata perfetta.
Poi il resto beh, mare. Il nostro bagnino è Ricci d’Oro e con la sua chioma bionda al vento ci sorride tutte le mattine e ci sopporta fino a sera. Seravezza che schifezza è una siepe più in là, al prossimo torneo di volley van stracciati. Non da me, che ora e sempre faccio cagare in ricezione e a rete ci arrivo (ancora) con la scala.
La mia compagna di stanza, che è peraltro stata una piacevole sorpresa, ha qualcosa da condividere in cuffia.
“L'infinito sai cos'è?
L'irraggiungibile
Fine o meta che
Rincorrerai per tutta la tua vita”
Raf si auto scongela come idolo dei teenagers e spara lì un disco interessante, “Iperbole”, quell’anno lì sbanca tutto. Ma a noi ci frega solo di cantare questa, ovviamente. Ma mica finisce qui.
“Fuoco e fiamme in paradiso
io rivoglio le mie ali e le voglio adesso
fuoco e fiamme in questo letto
portami con te all'inferno
perché siamo fatti così”
Giorgia pubblica “Senza Ali”, a Sanremo l’ho sentita arrivare seconda con “Di Sole e D’Azzurro” scritta con il mio amato Zucchero (che peraltro firma anche “Luce” di Elisa, la prima classificata, ammazza che strage Sugar!). Da allora so con certezza che potrebbe cantare anche la lista della spesa e andrebbe bene uguale.
Un’altra cosa che so è che è stato l’anno migliore in colonia.
Che ci sono piccoli dettagli che risuonano in tutti gli ospiti di questa bislacca casa al mare coi muri gialli.
Che è cinquant’anni che nella stanza 10 c’è la bambola assassina, che poi è la 9? O la 7? Boh, gira come la m*rda nei tubi questa. Ma tutti se la ricordano.
Che se ti chiamano mentre si mangia in salone per rispondere al telefono fisso vicino alla scala, sei figo. Anche se in realtà ti ha chiamato tua nonna (e nessuno lo deve sapere).
Che speri di mandarci tua figlia.
Buon inizio estate❤️
Gaia Beranti
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