SEZIONI

15 settembre 2024

Moana Pozzi tra mito e mistero

Moana Pozzi tra mito e mistero

La più famosa attrice italiana di film porno morì il 15 settembre del 1994 in circostanze di cui ancora oggi si favoleggia, dopo una vita alquanto speciale.

 

 Quanto nei secoli la donna è stata incasellata in ruoli specifici e in certi periodi incontrovertibili?

Ma cos'è una donna, non è forse rifugio, accoglienza, amore che lei sola riesce a distribuire equamente tra l'essere figlia, moglie e madre? La donna è una creatura multitasking e tanti di questi scompartimenti sono al servizio degli altri.

Ma la donna è anche un individuo con una sua natura, con le sue esigenze, i suoi tempi, le sue voglie. In più la donna è erotismo; peccato che la stragrande maggioranza delle persone veda quell'erotismo solo ed esclusivamente come un piatto di antipasto da servire a chiunque. Moana ha fatto dell'essere donna e del vivere il suo erotismo un "bigino", essenziale ed esauriente, di quanto l'essenza vera della donna spesso venga ignorata a favore di atavici cliché e stereotipi.

Moana fu una delle donne più intelligenti, eleganti, sexy e libere del secolo scorso.

Giovanna Anversa



 In una delle sue ultime interviste televisive Moana Pozzi diceva di ritenersi «un’artista» che sapeva «dare delle emozioni»: era il 1994, intervistata da Pippo Baudo, la celebre attrice porno raccontava di aver scelto la sua strada senza pentimento alcuno. Nata il 27 aprile del 1961, Anna Moana Rosa Pozzi fu molte cose, ma è ricordata soprattutto per aver sdoganato la pornografia in Italia grazie ai suoi film e ai suoi interventi televisivi, brillanti e intelligenti. Ma si torna ciclicamente a parlare anche delle circostanze della sua morte, avvenuta il 15 settembre di trent’anni fa e al centro ancora oggi di alcune fantasiose teorie del complotto.



Secondo Rosanna Alloisio, sua madre, Moana Pozzi era «una ragazza fuori dal comune, un enigma. Faceva del bene pure ai sassi». Da bambina era tranquilla e curiosa, e a scuola «una meraviglia»; da ragazzina studiava chitarra classica e faceva immersioni al lago di Bracciano. Poi, per il lavoro di suo padre, ricercatore nelle centrali nucleari, si trasferì con la famiglia prima in Spagna, poi in Brasile e in Canada, per poi tornare a Genova, dove era nata e dove trascorse l’adolescenza: «Leggeva tanto, amava i classici, poi non so cosa è successo», dice la madre.



Alta 1,78, bionda e procace, a diciott’anni si trasfersce a Roma per studiare recitazione, e comincia a lavorare come modella e attrice, ottenendo piccole parti nei film La patata bollente con Renato Pozzetto, Borotalco di Carlo Verdone e Vacanze di Natale, dove interpreta una delle amanti di Jerry Calà. Nel 1981 partecipa a Miss Italia e l’anno dopo diventa co-conduttrice di un programma per bambini su Rai 2.
Nel frattempo prende parte ai suoi primi film porno, con vari pseudonimi, come Margaux Jobert e Linda Heveret. In un’intervista a Giampiero Mughini per L’Europeo nel 1987 spiegò di essere entrata nel giro rispondendo a un annuncio su un giornale e che le era sembrata «una cosa del tutto naturale». Ma in pochissimo tempo, malgrado gli pseudonimi, fu riconosciuta e la voce cominciò a girare in Liguria per gli articoli pubblicati sul Secolo XIX di Genova. Dapprima Moana negò, ma ad un certo punto dovette ammettere la sua doppia identità e fu rimossa dal programma.



Dopo parti minori e qualche pubblicità, nel 1986 Moana entrò a far parte di Diva Futura, la prima agenzia di casting porno italiano, fondata dal regista Riccardo Schicchi e dalla pornostar ungherese Ilona Staller (Cicciolina). Con Schicchi girò Fantastica Moana, che la rese famosissima e la proiettò nella dimensione di mito del cinema erotico: nei film successivi interpretò se stessa, recitando con i più noti attori porno del tempo, Rocco Siffredi su tutti.

Tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta, oltre all’intensa attività nei set del cinema porno, si schiusero per lei altre porte come modella, autrice, personaggio televisivo e politica. Recitò in film prodotti negli Stati Uniti e sfilò per Fendi; era considerata l’unica attrice di film porno a poter apparire nei programmi tv destinati al grande pubblico, sia sulla Rai che sui canali privati. Era sofisticata ed elegante, frequentava personaggi del livello di Troisi e Benigni, e grazie alla sua cultura e alle sue doti comunicative le veniva chiesto di parlare, tra le altre cose, di erotismo ed educazione sessuale.


Le piaceva provocare, il sesso la divertiva e diceva che il suo era «un erotismo consapevole». In un programma del 1994 una donna del pubblico le chiese quale fosse la differenza tra il suo lavoro e quello di una prostituta. Lei rispose di non avere niente contro quel mestiere, chiosando però: «Io scelgo quello che faccio, la prostituta in fondo si fa soltanto scegliere».

 


Non mancarono comunque le critiche legate alla sua attività: si dovette ritirare dal programma Jeans 2 condotto da Fabio Fazio, il programma Matrjoska di Antonio Ricci fu censurato perché lei attraversava lo studio televisivo nuda (il programma andò poi in onda nei primi mesi del 1988 con il titolo L’araba fenice, dove compariva nuda, ma coperta di cellophane).



Nel 1991, ormai popolarissima ma ostracizzata dai media, decise di pubblicarsi da sola La filosofia di Moana, un libro che tutti si rifiutarono di pubblicare e alla fine fu distribuito in 20mila copie nelle edicole. Nel libro raccontava di personaggi famosi con cui sosteneva di aver avuto rapporti sessuali: da Beppe Grillo a Marco Tardelli, fino all’ex presidente del Consiglio Bettino Craxi, mai esplicitamente menzionato, ma con cui avrebbe avuto una relazione quando era segretario del Partito Socialista.


 


Fu una delle principali sostenitrici del Partito dell’Amore (con Ilona Staller, eletta alla Camera nel 1987 con i Radicali). Il partito, fondato nel ’91, aveva un logo con un cuore rosso al centro del quale c’era la foto di Moana Pozzi, che tra il 1992 e il 1993 si candidò sia per le elezioni politiche che per quelle comunali a Roma. Non fu eletta, ma alle elezioni dell’aprile del 1992 ottenne 12.393 preferenze, il doppio di quelle ottenuti da Umberto Bossi della Lega Nord e duemila in più di quelle per Francesco Rutelli, eletto con i Verdi.



La madre di Moana raccontò che sua figlia era molto religiosa, che non fumava, non beveva e non faceva uso di droghe e, all’inizio del 1994, le aveva detto di avere la nausea da quasi due mesi: secondo i medici aveva un’epatite trascurata. Sempre secondo la madre, scoprì di avere un tumore al fegato in seguito ad accertamenti svolti da un medico amico di famiglia a Lione.

Muore a 33 anni il 15 settembre dello stesso anno, dopo cinque mesi di ospedale nella città francese, con una diagnosi di tumore al fegato, probabilmente aggravato da un virus che aveva contratto durante un viaggio all’estero.
Rispettando il volere di Moana la notizia della morte fu data dalla madre solo due giorni dopo.


 


Negli anni successivi le contingenze della morte dell’attrice hanno favorito diverse teorie complottistiche. C’è chi sostenne che fosse morta di AIDS (ricostruzione seccamente smentita da amici e familiari), c’è una teoria basata sulle dichiarazioni rilasciate in forma anonima da un agente dei servizi segreti italiano che la catalogò come una spia del KGB, quindi uccisa per aver saputo cose scottanti da importanti uomini politici dell’epoca.

Non essendo stata svolta un’autopsia né foto della sua salma, qualcuno insinuò che avesse inscenato la sua morte, ma in realtà fosse ancora viva. Schicchi spiegò che Moana aveva voluto essere cremata, mentre la madre disse di aver ritirato lei le ceneri, e di non voler dire a nessuno dove siano. C’è poi la versione data più avanti dalla ex pornostar Eva Henger, ex moglie di Schicchi, secondo cui Moana Pozzi non era morta il 15 settembre del 1994, ma alcuni mesi dopo per poter trascorrere gli ultimi mesi con i suoi cari sottraendosi alla morbosità dei media. Nel 2007 Antonio Di Ciesco raccontò di averla aiutata a morire, come (a suo dire) richiesto da Moana. I due si erano sposati a Las Vegas nel ‘91 tenendo nascosta la relazione perché “il suo pubblico non avrebbe accettato l’idea che era sposata”. Questa versione fu smentita dalla madre che definì Di Ciesco “sedicente marito” e “nullafacente che le faceva da autista”.



La morte di Moana Pozzi è stata approfondita dalla procura di Roma e dal programma Chi l’ha visto, alla sua vita sono stati dedicati numerosi speciali televisivi e la serie del 2009 Moana, con protagonista Violante Placido. Il suo personaggio compare in Supersex, serie Netflix sulla vita di Rocco Siffredi, interpretata dall’attrice Gaia Messerklinger, e in Diva Futura, film sull’omonima agenzia presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia, in cui a interpretarla è Denise Capezza.


A cura di Stefano Superchi

Nessun commento:

Posta un commento

Settembre, il mese dei musicisti

 Settembre, il mese dei musicisti   Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età Dopo l'estate porta il dono usato de...