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13 agosto 2024

Addio a Giuliana "Pupa" Orefice, la moglie di Enzo Jannacci

 Addio a Giuliana "Pupa" Orefice, la moglie di Enzo Jannacci

 

Si è spenta la settimana scorsa a Milano Giuliana Orefice, “Pupa” per gli amici, la moglie di Enzo Jannacci.


A darne notizia venerdì scorso (9 agosto) su Instagram è l'amico di sempre, il fotografo Guido Harari: “Ciao Pupa, ora dormi piccina. Dai un bacio a Zaz. L’ultimo saluto te lo porteremo domani, sabato, a Milano, alla Parrocchia Santa Croce, ore 14.45 in punto".
Nel suo post di commiato Harari racconta che il libro “Jannacci arrenditi!”, fatto con Paolo Jannacci, era in fondo stato pensato proprio per Pupa: “selezionando le vostre foto più belle, i messaggi più teneri, volendo restituirti così, anche solo per un attimo, la vitalità e la dolcezza di Enzo, la sua straordinaria presenza. Ora restano i ricordi”.



Se n’è andata con discrezione in questo atroce mese d’agosto, quando tutti pensano alle vacanze e l’Italia è chiusa per ferie. Nel silenzio dei media.
Qualcuno diceva che d’agosto rimangono in città solo i cani, i vecchi e i malati; ma ci siamo anche noi, che vogliamo ricordare Giuliana Orefice, perché è stata la moglie di un pilastro della cultura pop italiana, ma anche perchè era figlia delle nostre terre.



Giuliana Orefice, nata a Milano, ha trascorso parte della sua infanzia e adolescenza a Viadana. Il trasferimento nella bassa mantovana è avvenuto quando era ancora una bambina, insieme alla famiglia. Suo padre, un frutticoltore, possedeva terreni proprio a Viadana, motivo per cui hanno deciso di stabilircisi. Giuliana qui ha imparato a vivere seguendo i ritmi lenti della natura. Nonostante il trasferimento a Milano non ha mai dimenticato le sue radici. I suoi genitori sono rimasti a Viadana fino alla fine della loro vita.
Giuliana era tornata a Milano nel 1950, per non lasciarla più. Lei ed Enzo Jannacci si incontrarono d'estate, a Finale Ligure. Si sposarono nel 1967, nel ‘72 nacque il loro unico figlio, Paolo. 40 anni lontani dai riflettori, fino alla morte nel 2013 del cantautore
.



Riproponiamo di seguito uno stralcio dell’intervista rilasciata a Igor Cipollina della Gazzetta di Mantova il 15 Aprile del 2002, una delle poche (forse l’unica) testimonianza diretta del legame tra Giuliana Orefice e Viadana.

MANTOVA. Giuliana Orefice - Pupa per gli amici - è nata a Milano, ma ha trascorso l’infanzia e la giovinezza a Viadana. I suoi ricordi si tingono di nostalgia e, insofferente ai ritmi frenetici della città, la moglie di Enzo Jannacci confessa di rimpiangere le suggestioni e la vita delle campagna.


«Mio padre - racconta Giuliana - faceva il frutticoltore e aveva dei terreni a Viadana, dove durante l’anno trascorrevamo lunghi periodi. Io ci ho vissuto durante la guerra e poi dal ’46 al ’50, quando sono tornata a Milano.

E la famiglia? La signora Jannacci risponde: «Papà e mamma rimasero e mio fratello abita tuttora a Viadana». Cosa ricorda di quel periodo? «Conservo dei bei ricordi, ci ho passato la mia giovinezza. In campagna era tutto così allegro, bastava uscire dal cancello per incontrare gli amici. La domenica, poi, la gente si trovava in piazza a parlare. Ecco, tra le persone c’era comunicazione, a differenza di quanto accade in città».



E di Mantova dice: «La conosco meno bene di Viadana, ma la trovo splendida. Mi riferisco anche al modo di vivere, così lontano dai ritmi di Milano dove i tempi sono più stretti per fare le cose e trasferirsi da un punto all’altro». Naturale domandarle se Viadana è stata anche teatro dell’amore con Jannacci. «No - rivela Giuliana - ho conosciuto Enzo al mare».

E spiega: «Ero in villeggiatura a Finale e lui era ospite di amici». Siete mai stati assieme a Viadana? «Certo, andavo spesso a trovare i miei genitori con Enzo e mio figlio, ma anche da sola, per godermi la campagna e passeggiare in bicicletta». E sull’onda dei ricordi così Giuliana conclude: «Rimpiango i frutteti tra cui correvo come in mezzo a nuvole in fiore».




Questo brano "L'era tardi" (opera di Enzo Jannacci) fu "tradotto in italiano" con la collaborazione di Giuliana Orefice nel booklet dell'album "Milano 3.6.2005" (Ala Bianca, 2004).


A cura di Stefano Superchi
 

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