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15 marzo 2024

Una storia da raccontare: Gerda Wegener

Gerda Wegener, la pittrice che sposò il primo artista transgender

Oggi, nel giorno della sua nascita, vi presentiamo la storia di Gerda Wegener, pittrice, disegnatrice e illustratrice danese di origini francesi, nota per i suoi disegni erotici. È nota per essere stata la moglie di Lili Elbe, pittrice transgender, prima conosciuta come Einar Wegener.

Lo facciamo attraverso l'articolo di Elena Salem, della community "Il piacere di raccontare".



Gerda Wegener, la pittrice danese che sfidò la sua epoca sposando il primo artista transgender della storia, avrebbe compiuto oggi gli anni.  


La Wegener nacque il 15 marzo 1886 a Hammelev, in Danimarca. Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Copenhagen dove conobbe Einar Wegener, anche lui un artista, e di cui si innamorò perdutamente.

Si sposarono giovanissimi nel 1904. Gerda aveva diciotto anni e Einar ventidue.

Inizialmente Einar si specializzò nei dipinti di paesaggi, mentre Gerda si dedicava alle illustrazioni per riviste di moda e libri.

Einar dimostrò sin da subito una spiccata sensibilità e un particolare interesse per l’abbigliamento “femminile”. Nella sua mente stavano affiorando nuovi pensieri.


Einar non si sentiva bene nei panni di un uomo.


Gerda comprese questa necessità del marito. E già dal 1912 chiese a Einer di posare vestito da donna e continuò per tutta la vita a sostenere il suo bisogno.


Questa esperienza ebbe un profondo effetto su Einar, che iniziò a esplorare la sua identità di genere e alla fine decise di diventare una donna.


In questa delicata fase iniziò a confrontarsi con diversi medici.

C’era chi lo considerava schizofrenico, chi malato di mente. Le terapie che gli proponevano erano per combattere quella che allora era percepita come una devianza.

Ma Einar non desistette: la riassegnazione di genere era per lui una necessità profonda che aveva a che vedere con quella che lui percepiva con la sua vera e unica identità.

Il suo percorso fu lungo e difficile. E soltanto nel 1930 incontrò un medico che lo comprese e lo aiutò nelle sue decisioni.

In questi anni, Gerda dipinse molte opere che raffiguravano Einar vestito in abiti femminili eleganti e sensuali. Le sue tele furono apprezzate dai critici e dal pubblico ed esposte in numerose mostre in Europa e negli Stati Uniti.

I quadri di Gerda risentivano dello stile dell’Art Nouveau, un movimento artistico europeo che si sviluppò a cavallo tra XIX e XX secolo. In questo contesto nuovo culturale le donne si andavano via via emancipandosi. Nacque un nuovo senso dell’indipendenza femminile anche nell’arte.
 


Nel 1930 Einar decise di intraprendere il percorso per diventare una donna.

Einar si sottopose a una serie di operazioni chirurgiche presso l’Istituto tedesco di Scienze Sessuali a Berlino, fondato dal Dr. Magnus Hirschfeld, diventando una delle prime persone al mondo ad affrontare il percorso di riassegnazione del genere.

E scelse per sé il nuovo nome di Lili Elbe.

All’epoca l’operazione era sperimentale e Einar dovette sottoporsi a cinque interventi. Questi interventi gli consentirono di cambiare legalmente nome e sesso e di ricevere il passaporto come Lili Elbe.

Non essendo prevista allora l’unione tra due persone dello stesso sesso, Einar – diventata Lili – e  Gerda dovettero divorziare. Ma il divorzio non cambiò il loro legame e Gerda lo sostenne in ogni tappa del suo lungo e complesso tragitto

Lili morì a causa di complicazioni post-operatorie l’anno successivo, nel 1931.

Gerda continuò a dipingere, ma dopo la morte di Lili smise di ritrarla e si concentrò su altri soggetti.



Ricordiamo che una delle prime personalità a interessarsi alla storia di Gerda e Einar Wegener fu il critico letterario Corrado Farina, che ne scrisse il primo articolo in italiano sulla rivista culturale “Charta”.



La storia di Gerda e Lili è stata poi raccontata in diversi libri. Tra questi, il romanzo “The Danish Girl” di David Ebershoff, che è stato adattato per il cinema nel 2015 con Eddie Redmayne nel ruolo di Lili e Alicia Vikander nel ruolo di Gerda. 

"Trova il coraggio di essere te stesso"

 

Elena Salem

 

a cura di Giovanna Anversa e Stefano Superchi

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