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21 maggio 2025

REALTÀ E MISTERO Giorgio Tentolini in mostra a Parma

REALTÀ E MISTERO

indagini visive tra identità e memoria

Giorgio Tentolini in mostra a Parma (Palazzo Tarasconi)

 



 Apre giovedì 22 maggio a Palazzo Tarasconi (via Farini, 37 Parma) con inaugurazione alle 18:30, la mostra «Realtà e mistero. Indagini visive tra identità e memoria» di Giorgio Tentolini, a cura di Alberto Mattia Martini.
 


 

Un viaggio nella ricerca intorno alla bellezza, nel senso classico della parola, che l'artista di Casalmaggiore porta avanti da tempo. L'armonia delle forme si sovrappone, nell'opera di Tentolini, alla tecnica stupefacente della sua rappresentazione. Attraverso l'utilizzo della rete metallica, sapientemente modellata grazie a sovrapposizioni più o meno marcate, l'artista riproduce figure che richiamano la perfezione rinascimentale in chiave poeticamente moderna. La concretezza dei corpi, o dei loro dettagli, viene resa leggera ai limiti dell'onirico. Effimera ma concreta, soave ma di una potenza disarmante.
 


Nel corpus di opere in mostra c'è tutta la grazia che contraddistingue l'uomo Tentolini, ma anche la maestria che ha fatto dell'artista Tentolini una delle figure emergenti nel panorama artistico contemporaneo.
 

La mostra resterà aperta fino al 29 giugno, visitabile dal venerdì alla domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 16 alle 19.

 


 

REALTÀ E MISTERO, indagini visive tra identità e memoria
22 Mag 2025 - 29 Giu 2025
Palazzo Tarasconi, Parma

 

La mostra antologica di Giorgio Tentolini a Palazzo Tarasconi rappresenta un momento di rivelazione intima e poetica nel cuore di Parma: un’esposizione che attraversa più di vent’anni di ricerca, e che restituisce al pubblico l’evoluzione di un linguaggio artistico unico, fondato sulla luce, sul tempo e sulla memoria.

 


 
Giorgio Tentolini vive e lavora a Casalmaggiore, sua città natale. La sua opera si sviluppa a partire da una riflessione sul tempo come identità e stratificazione, attraverso un lento processo di costruzione dell’immagine. Tulle, rete metallica, carta, acetato e PVC diventano materiali primari in una pratica che unisce tecniche antiche e sperimentazione contemporanea. Ogni sua opera nasce come un intreccio tra pittura e scultura, tra presenza e dissoluzione, tra visione e assenza.
L’esposizione si apre con un omaggio al Parmigianino e si dipana tra miti classici, corpi ideali e volti anonimi, in una sequenza che alterna sacro e profano, memoria e visione algoritmica. Il volto umano, tema ricorrente e fondativo, è indagato come specchio dell’individuo e della collettività, come luogo dell’identità ma anche della sua dissoluzione.

 


 

In mostra, le celebri serie Pagan Poetry, Jeune Fille, In Too Deep, No One e Derealized, fino al recente Monades, sono testimonianze di una poetica dell’ombra e della soglia, capace di restituire all’immagine una profondità silenziosa e perturbante.
Tentolini lavora la luce come fosse materia e il tempo come fosse tessuto. Le sue opere sfidano l’immediatezza visiva e impongono allo spettatore una sosta, un ascolto, un’interrogazione. In un’epoca dominata dall’eccesso percettivo, la sua ricerca appare come una forma di resistenza sensibile: una meditazione visiva sull’identità, sulla bellezza, sull’umano.
 


La mostra, curata da Alberto Mattia Martini, è più di una retrospettiva: è un atto di restituzione, un viaggio nella memoria e nella visione, in dialogo con l’architettura rinata di Palazzo Tarasconi e con lo sguardo di chi ancora crede che l’arte possa svelare ciò che il tempo nasconde.

 

a cura di Stefano Superchi

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