La Fondazione Magnani-Rocca è aperta per tutto il ponte del 1° maggio con la mostra su BRUNO MUNARI
La Villa dei Capolavori è un luogo incantato dove il tempo sembra essersi fermato, a Traversetolo nella campagna di Parma. La Fondazione Magnani-Rocca, con il Parco Romantico nel pieno del suo splendore primaverile, è perfetta come meta per il giorno del 1° maggio.
In questo periodo la Villa ospita la mostra “Bruno Munari. Tutto”, la più grande mai realizzata sul grande genio del design e della creatività italiana.
La mostra ha attratto un pubblico numerosissimo da tutta Italia, stabilendo un nuovo record per il museo e affermandosi come la più significativa degli ultimi quindici anni. Perché questa mostra sta piacendo così tanto?
Perché ispira. Munari vedeva nella creatività un modo per migliorare il mondo.
Perché è una ventata di innovazione. Munari trasformava oggetti quotidiani in straordinarie opere d'arte, spingendo i confini della creatività.
Perché è divertente, vedere dal vivo le "Macchine Inutili" e altre installazioni che stimolano la curiosità è una sorpresa continua.
Per l'educazione visiva: I libri e i giochi didattici di Munari aprono nuove porte alla comprensione visuale e al pensiero critico.
Per la multidisciplinarietà: Unire arte, scienza e design permette di vivere un'esperienza di apprendimento completa.
Con un solo biglietto (€14) è possibile godersi un'intera giornata nel Parco Romantico, la Collezione di Luigi Magnani (con Goya, Monet, Tiziano, Canova e altri Capolavori della Storia dell'Arte) e la mostra su BRUNO MUNARI.
È possibile visitare la mostra su MUNARI accompagnati da una guida specializzata. Sabato 4 maggio ore 16.30, Mercoledì 1° maggio e Domenica 5 maggio ore 11.30, 12.00, 16.00, 17.00.
Per partecipare, inviare una mail a segreteria@magnanirocca.it o presentarsi all’ingresso del museo, fino a esaurimento posti.
Il Manifesto Campari disegnato da Munari nel 1964 è un pezzo della storia del nostro Paese
Il primo di Novembre del 1964 la Città di Milano celebra l'inaugurazione della sua prima metropolitana, la linea M1: un momento fondamentale nella storia del boom economico italiano del dopoguerra, un simbolo di progresso che cambierà la vita quotidiana di migliaia di persone.
È proprio in questo momento che la famosa ditta Campari chiede a Bruno Munari di realizzare un nuovo manifesto pubblicitario.
Munari accetta la sfida e decide di non concentrarsi tanto sul prodotto che, dice lui, “non ha bisogno di presentazioni", ma di giocare con l’idea del nome CAMPARI che è già un’icona contemporanea.
Nasce il celebre manifesto “Declinazione grafica del nome Campari” che ancora oggi è una delle opere più conosciute di Munari. Un manifesto pubblicitario che è pensato addirittura per essere letto dai viaggiatori seduti sulle vetture dei treni in movimento.
È una delle 250 opere della mostra “Bruno Munari. Tutto” alla Fondazione Magnani-Rocca.
“Sulla campitura rossa del fondo ecco stagliarsi, scomporsi e ricomporsi le icone grafiche della scritta Campari: Munari segnala proprio l’elemento di continuità del marchio, ripercorrendo attraverso il confronto del lettering la lunga e prestigiosa storia pubblicitaria della azienda (come non pensare ai manifesti di Hohenstein e Dudovich, Cappiello, Depero, Nizzoli, solo per citare qualche nome). Allo stesso tempo, nel progetto grafico di Munari convergono gli esiti della sua ricerca artistica (dalla riflessione sui processi visivi alla contemporanea sperimentazione delle prime xerografie), ma in qualche modo proiettati in un nuovo contesto urbano. Il manifesto per Campari diventa soprattutto allora un caleidoscopico e curioso sguardo sulla città contemporanea."
Simona Riva CSAC
Il Manifesto Campari ancora oggi sorprende e affascina, testimone dell'inimitabile talento di Munari e della sua capacità di fondere arte e vita quotidiana.
È una delle 250 opere della mostra “Bruno Munari. Tutto” alla Fondazione Magnani-Rocca