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03 marzo 2025

FLORA. Alla fondazione Magnani-Rocca l’incanto dei fiori nell’arte italiana.

FLORA

L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi

 


15 marzo – 29 giugno 2025
Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo – Parma


 


 I fiori, con la loro bellezza temporanea e le metafore che rappresentano, hanno ispirato tanti artisti. La Fondazione Magnani-Rocca, con l’approssimarsi della primavera, stagione dove i fiori esplodono i loro colori e i loro profumi, li celebra con una mostra dedicata: oltre 150 opere, dai maestri del Simbolismo all’Arte contemporanea, trasformano la Villa dei Capolavori in un giardino d’arte e poesia.



La mostra FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi è in programma dal 15 marzo al 29 giugno 2025 alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), immersa nello splendore del Parco Romantico, appena restaurato.

 

Col suo giardino all’italiana, il giardino all’inglese, il biolago e il nuovo giardino contemporaneo ispirato al New Perennial Movement, il Parco offre un’esperienza multisensoriale che cambia con il susseguirsi delle stagioni.
 


La mostra presenta oltre 150 capolavori “floreali” dei grandi maestri dell’arte italiana, da fine Ottocento fino alla contemporaneità. Le Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, le Dalie di Previati e Donghi, l’esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona. Accanto a queste meraviglie, le sale della Villa ospitano un percorso che attraversa Simbolismo, Futurismo, Realismo magico, Astrazione e le nuove forme d’arte contemporanea.

 



Il fiore non è mai solo un fiore. Potrebbe sembrare una frase banale, un luogo comune, ma non è così per gli artisti esposti in questa mostra. Per Boldini il fiore è un simbolo di grazia, per de Pisis un’esplosione di colori e una riflessione sulla caducità della vita, per Morandi una meditazione silenziosa.

 


FLORA esplora l’evoluzione di questo soggetto nell’arte italiana, dalla ricchezza simbolica di Segantini e Previati all’avanguardia di Balla e Depero, fino ai linguaggi contemporanei di Kounellis, De Maria, Gilardi, Schifano e Paolini.

 


Le sale della Villa dei Capolavori, si trasformano quindi in giardini segreti, evocati dalle opere di Pellizza da Volpedo, Chini, Nomellini, Moggioli, Boccioni, per ospitare fiori dipinti o scolpiti del Novecento, da quelli simbolici a quelli futuristi, da quelli recisi a quelli silenziosi fino ai fiori inquieti.
 


Il tutto affiancato dagli spazi che custodiscono i capolavori di Monet, Renoir, Cézanne, Dürer, Tiziano, Goya, Canova, Burri appartenuti a Luigi Magnani.

 


Il fiore ha una presenza importante nella mostra e il fiore più simbolico, la rosa, è addirittura protagonista di un’intera sezione: le Rose di Morandi dialogano con quelle di Funi, Oppi, Cagnaccio, Pirandello e Mafai.



 

La mostra, immersa nel Parco Romantico che circonda la Villa (un gioiello paesaggistico unico in Italia) nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Magnani-Rocca e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ed è curata da Daniela Ferrari e Stefano Roffi. È realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariparma e Crédit Agricole Italia. 

 



Parallelamente viene presentato il restauro del Parco Romantico che si estende per dodici ettari e che comprende un giardino all’inglese, un giardino all’italiana e il nuovo giardino contemporaneo.



Un patrimonio verde con centinaia di nuovi alberi, arbusti e fiori, con piante esotiche e monumentali a circondare la villa che fu dimora di Luigi Magnani. Il Parco Romantico conserva anche tre esemplari maestosi iscritti nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia: Cedrus libani, Sequoia sempervirens, Platanus hybrida, che sono stati oggetto di cure speciali. 




Le opere provengono da importanti musei, istituzioni pubbliche e collezioni private come il Museo del Novecento di Milano, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo Novecento di Firenze, il Museo Morandi di Bologna, i Musei comunali di Ferrara, il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze



    “Non c’è pittrice o pittore del Novecento che non abbia dipinto fiori, seguendo una vocazione intima e una personalissima interpretazione, una sfida rappresentativa. Il fiore è un soggetto semplice, ma è anche un universo di simboli complessi, di forme sofisticate e per questo irresistibile” 
Daniela Ferrari

 

 



A cura di Stefano Superchi

 





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