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09 giugno 2024

DARIO PARISINI, il suono della provocazione.

DARIO PARISINI

Il suono della provocazione

 


 Ieri, 9 giugno, è stato l’anniversario della morte di Dario Parisini.

Sconosciuto ai più, è una figura invece nota nel circuito alternativo musicale e non solo, nella fertile (culturalmente) terra emiliana, Emilia paranoica in progressivo disfacimento.
Uno dei chitarristi più innovativi della scena italiana. Diceva di sé: “Moderato? Sinonimo di smidollato”. Un artista, sfrontato e iconoclasta, sensibile e onesto fino all’estremo, mai convenzionale, è stato per lunghi anni un’icona dell’underground italiano.
La sua breve vita è stata ricca di attività, oltre alla musica lo si può ricordare nella parallela carriera cinematografica.



Carriera cinematografica e televisiva

La sua carriera di attore inizia nel 1984 interpretando il ruolo del giovanissimo conte Giuseppe Pallavicino, amico dell'allora quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, nel film Noi tre, e prosegue con il film Impiegati dove interpreta il ruolo dello studente. Entrambi i film sono diretti da Pupi Avati, che lo definirà “L’attore più bello, più fragile e più vulnerabile del mio cinema”. Sempre con lo stesso regista, ebbe una parte nel 1985 nel film Festa di laurea.
Nel 1986 è coprotagonista nel film Una domenica sì per la regia di Cesare Bastelli. Nel 1987 interpreta il ruolo di Antonio nel film Il grande Blek di Giuseppe Piccioni, e nel 1988 quello di un chitarrista del Seicento nel film La sposa di San Paolo di Gabriella Rosaleva: ancora nel 1988 è il pluriomicida bisessuale di Pathos - Segreta inquietudine. Infine interpreta la parte di un giovane killer nella fiction La piovra 6-L'ultimo segreto nel 1992.



Carriera musicale

Nel 1987 è tra i fondatori dei Disciplinatha, gruppo fondamentale della scena alternativa industrial rock.
Vera e propria avanguardia artistica.
Il gruppo, nato nella provincia bolognese, una combo di artisti davvero innovativi, sollevò polemiche per l’atteggiamento provocatorio che richiamava l’iconografia del regime fascista. Il loro modo di porsi, una critica neanche tanto velata all’establishment culturale egemone in Emilia, gli portò non pochi problemi con la critica, oltre a provocare un corto circuito culturale volto a scardinare i clichè imperanti, un oltraggio al pensiero unico del Partito.


Osteggiati da destra e sinistra, concerti annullati, risse, dischi irreperibili e scandali a ripetizione. Isolati. Apprezzati dagli spiriti liberi e dai pochi che ne seppero cogliere le provocazioni portate al limite.
Trovano rifugio alla Attack Punk Records di Bologna, già trampolino di lancio degli speculari CCCP–Fedeli alla Linea. Con Crisi di valori (1991), impreziosito dal monito di Giovanni Paolo II mandato in loop, cominciarono a scardinare il muro di gomma che li aveva fino ad allora respinti. Un mondo nuovo, del 1994, è la svolta. Uscito per I Dischi del Mulo, quindi sotto l’ala protettiva dei C.S.I., il disco rappresenta il capolavoro del gruppo emiliano.



Nel 1998 Dario Parisini fonda con Valerio Zekkini e Luca Oleastri i Post Contemporary Corporation, gruppo rock industrial con influenze elettroniche e nel 1999 entra nei Massimo Volume.



Nel 2002, con Teho Teardo, Massimo Carozzi ed Emidio Clementi, partecipa al progetto El Muniria, dal quale nasce Stanza 218, album registrato in una stanza d'albergo a Tangeri e poi ultimato a Bologna.



Nel 2017, con gli ex-compagni dei Disciplinatha Cristiano Santini e Marco Maiani, forma la band industrial/neofolk Dish-Is-Nein, che ha pubblicato l'album eponimo nel gennaio 2018, con l'etichetta Contempo Records.



Da tempo malato, Dario Parisini muore il 9 giugno del 2022, a 55 anni.

Stefano Superchi

 


 


Per saperne di più:

TU MERITI IL POSTO CHE OCCUPI, la storia dei Disciplinatha (video di VinilicaMente)



Dario Parisini, un “Mondo nuovo” tra Disciplinatha, Dish-is-nein e gli anni del Consorzio (articolo di Fabrizio Tavernelli per Kulturjam.it)

Artefatti. Una vita Disciplinatha per combattere la noia paesana dei moralisti (articolo di Donato Novellini per Barbadillo.it)



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